Beethoven e Brahms costituiscono un binomio indissolubile nella storia della musica, consentendoci di leggere di fatto tutta l’opera del più giovane dei due alla luce dell’eredità (ma anche del peso ingombrante) del “titano di Bonn”. In particolare, in campo quartettistico, come in quello sinfonico, il magistero beethoveniano (che spicca il volo proprio con i celebri Quartetti Razumovskij op. 59) motiverà l’esordio tardivo di Brahms, giunto a ultimare il suo primo Quartetto op. 51 solo nell’estate del 1873, dopo lunghissima meditazione.
Quartetto Noûs
Tiziano Baviera, violino
Alberto Franchin, violino
Sara Dambruoso, viola
Tommaso Tesini, violoncello
musiche di Beethoven e Brahms