I versi di Victor Hugo “Viens! Une flûte invisible soupire” musicati, a distanza di mezzo secolo, da André Caplet e Camille Saint-Saëns incorniciano simbolicamente un programma tutto francese e raffinatissimo, incentrato sul rapporto poesia-musica e percorso da sottili rimandi reciproci. Accanto alla sofisticata vocalità della mélodie, di cui le due raccolte “sorelle” da Verlaine, amatissimo da Fauré quanto da Debussy, costituiscono esempi mirabili, il flauto, “reinventato” come strumento novecentesco per eccellenza, si fa portatore di suggestioni arcaizzanti e misteriche.
Marcello Nardis, tenore
Ginevra Petrucci, flauto
Bruno Canino, pianoforte
prima esecuzione assoluta del ciclo di chansons “15 Rubayat de OmaR Khayyam” di Jean Michel Damase